“La mia vita contro il terremoto e la burocrazia”. Sarà presentato a Prato il 25 maggio in prima nazionale il libro “Diciotto” di Serafina Ferraro

10 Mag 2017 Stampa

Molti ricordano Serafina Ferraro, conosciuta anche come “Zia Fifina”, nata a Trecchina in Provincia di Potenza nel 1924, insegnate di lunga carriera e balzata agli onori della cronaca dopo essere stata definita “terremotata cronica”. La sua abitazione fu seriamente danneggiata dal terremoto del 9 settembre 1998 che aveva colpito l’area sud della Basilicata e da allora è stata costretta ad uscire di casa e non tornare mai più. Infatti “Zia Fifina” se ne è andata per sempre lo scorso 28 febbraio a Prato dove viveva con il figlio, città che l’aveva eletta da ospite a simbolo e che le ha dedicato una manifestazione in ricordo. Della sua battaglia per tornare a casa se ne sono occupati giornali, i social media e programmi tv di grande ascolto  come “La vita in Diretta” e “Le iene”.  La casa di “Zia Fifina” era stata inserita nel programma di ricostruzione post sisma. Ritardi nell’avvio dei lavori, grovigli burocratici e altre inspiegabili anomalie hanno fatto sì che Serafina rimanesse fuori di casa per quasi 19 anni.

Ed è per questo che aveva intrapreso una dura battaglia per vedere affermato il suo diritto. Una lotta che purtroppo è stata persa come sono risultati vani tutti gli appelli e la mobilitazione per farla tornare a casa. Nel suo libro“Diciotto”pubblicato nel 2016 da Attucci Editrice di Carmignano ( Prato), 108 pagine, 14 euro, Serafina Ferraro ricorda i suoi 18 anni lontani da casa. Sono pagine belle della sua vita da maestra ad Atella e alle scuole disseminate nel circondario. Un racconto di una persona qualunque, ma proprio per questo ricco di valori, memoria, dove convivono  amore e dolore e che merita di essere letto come scuola di vita. In più “Zia Fifina” ci fa conoscere un angolo del nostro sud nel Novecento fatto di povertà, immigrazione ma anche orgoglio e dignità. Una storia arricchita poi da una bella selezione di immagini che fermano attimi di questa donna coraggiosa.

“Non è un’autobiografia scritta nella forma di un diario sistematico – scrive Alessandro Attucci nella prefazione -, ma ha uno scopo che il titolo racchiude. E’ un disegno della propria vita, fatto di episodi e di tratteggi che ne sono lo sfondo. Da questo si comprende che la storia narrata in questo libro è guardata dall’interiorità. Con intensità. Spesso grande. Espressione di un dolore che diciotto anni di separazione da quella casa hanno reso ancora più profondo”. La presentazione del libro in prima nazionale, organizzata da Attucci Editrice, si svolgerà a Prato giovedì 25 maggio alle ore 17.30 presso il concept store Opificio Jim, Piazza San Marco 39. Scarica qui l’invito.

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