Gerusalemme: riaperto il Museo dedicato alla Tradizione ed alla Cultura Palestinese

24 Mag 2012 Stampa

GERUSALEMME. Il 17 maggio 2012 si è svolta, presso la nota istituzione culturale Dar El Tifl Al Arabi di Gerusalemme, la cerimonia di riapertura del Museo dedicato alla Tradizione ed alla Cultura Palestinese. L’evento, svoltosi sotto il Patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme e dell’Istituzione di Dar El Tifl Al Arabi, ha visto la partecipazione di numerose personalità italiane e palestinesi. Negli ambienti dell’edificio storico, sede del Museo, sono nuovamente esposti preziosi vestiti tradizionali e antichi gioielli palestinesi fino a oggi conservati nei suoi magazzini.

Il progetto, del valore totale di circa 400mila euro, ha visto la partecipazione di un qualificato partenariato italiano che ha provveduto ad organizzare, congiuntamente con lo staff del Museo, corsi di riqualificazione nei settori del restauro dei tessuti antichi, della gioielleria e dei documenti antichi. Il progetto è finanziato dal Ministero Italiano agli Affari Esteri- consolato Generale d’Italia a Gerusalemme- attraverso il programma PMSP in partenariato con la Provincia di Pisa, l’Istituzione Centro Nord-Sud di Pisa e la Direzione del Museo Dar Al-Tifl

Quest’iniziativa si pone l’obiettivo di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale e l’identità palestinese oltre che contribuire alla formazione e riqualificazione del personale del Museo. Per questo motivo un  gruppo di esperti di musei, incaricato dalla Provincia di Pisa, ha aiutato lo staff palestinese a riorganizzare il loro museo. Lo staff di consulenti era formato da Alessandro Furiesi, direttore della Pinacoteca civica di Volterra ed esperto di management museale, Emanuele Pellegrini, museologo e storico dell’arte attualmente docente all’IMT di Lucca , Moira Brunori, esperta restauratrice di tessuti e responsabile del Centro Restauro tessile di Pisa, con due collaboratrici, Gherda Benz e Valentina Sonnati, infine Serena Grassini, guida turistica esperta.

Grazie alle capacità di questo gruppo di esperti la cooperazione italiana ha potuto contribuire fattivamente alla riapertura del museo di Dar el Tifel. In particolare alle cure di Alessandro Furiesi è spettato formare il personale di alto livello, direttore, conservatore ed addetti al marketing e comunicazione, con lezioni dedicate alla gestione dei musei e alla comunicazione museale. Inoltre, l’allestimento è stato curato con una serie di confronti fra i vari componenti dei due staff. Il risutato è stato un progetto condiviso fra italiani e palestinesi, che tiene conto sia delle caratteristiche culturali, di cui erano portavoci il gruppo dei professionisti palestinesi, e anche delle necessità di un museo moderno, evidenziate dagli esperti italiani. Infatti il museo adesso dispone, oltre che di un percorso espositivo unitario, corredato di pannelli didascalici, fotografie e materiale divulgativo, anche di ampi spazi per i servizi accessori: un ampio atrio è divenuto un salone polifunzionale, provvisto di attrezzature per proiezioni, un laboratorio di restauro, magazzini attrezzati e climatizzati, un ampio spazio laboratorio per i bambini, un grande parco intorno all’edificio antico, la libreria, gli uffici amministrativi, una grande sala riunioni e l’archivio. Inoltre è totalmente accessibili ai disabili e dispone di adeguati impianti di emergenza. Molti musei italiani sono meno attrezzati di questo.

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