Le “Silenti stanze” del Salento

12 Apr 2014 Stampa

Lecce 12 aprile – Dal 30 aprile al 15 maggio la sede espositiva del Palazzo Baronale a Nociglia (Le), ospita la mostra collettiva “Silenti stanze” a cura di Carmelo Cipriani e organizzata dall’associazione De La Dà Mar. Molti e importanti gli artisti presenti: Giovanni Carpignano, Pierluca Cetera, Francesco Cuna, Luigi De Rinaldis, Jolanda Spagno, Giuseppe Sylos Labini, Matteo Tenardi, Cosimo Damiano Tondo.

“A Nociglia – scrive Carmelo  Cipriani – il tempo sembra rallentare, fino ad assecondare un ritmo vitale lento ma perenne: in certi giorni di sole appare un luogo metafisico. Nella piazza principale, tra la Chiesa Matrice e il Castello, a pochi passi dalla Chiesa di Santa Maria de Itri, capolavoro celato, quasi dormiente, la vita scorre tranquilla, le membra si rilassano e il tempus mentis si amplia. Qui, nel cuore del Salento, ci si sottrae alla frenesia dei tempi moderni, facendo affiorare condizioni dimenticate e storie sommesse. Requisito indispensabile è il silenzio, attesa o riposo, principio o conclusione, sempre foriero di riflessioni e primigenia condizione generativa. Alla genesi della contingenza meditativa ambisce la collettiva allestita al piano terra del Palazzo Baronale, storica dimora della famiglia Gallone, oggi promettente polo comunale di aggregazione e di promozione culturale.

Le “Silenti stanze” sono innanzitutto quelle del castello, contesti sopravvissuti di una storia che fu, fatta di cortesi galanterie e accese passioni, di attivismo imprenditoriale e parassitismo nobiliare, ma anche gli scenari del pensiero, che, in luoghi come questo, si aprono a recuperi memoriali e, non di rado, a condizioni fantastiche. Otto gli artisti invitati a raccontare il loro passato e il loro presente, a lasciare nuovi segni, esaltando la storicità del contesto, la sua intrinseca e sopita vitalità. Ciascuno di loro espone uno o più lavori, testimonianze di ricerche singolari, alcune radicate nella realtà, altri tendenti al sogno e all’ascesi. Un percorso dialogico capace di travalicare il puro risultato estetico in favore di un’accorta ponderazione”.

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