Il genio e la macchina. La storia dell’auto italiana in mostra a Cecina( Li)

17 Giu 2010 Stampa

 

Dal 17 luglio al 13 settembre 2010 nella Sala delle Esposizioni della Fondazione Culturale Hermann Geiger, via Matteotti 47 a Cecina (Livorno), si potrà ammirare la mostra dedicata a due ingegneri e progettisti che hanno fatto la storia dell’auto italiana nel dopoguerra: Giotto Bizzarrini  e Aurelio Lampredi. Voluta e organizzata dalla Fondazione Geiger, vuole rendere omaggio ma anche esaltare la così diversa personalità dei due ingegneri, nati tutti e due a Livorno, e la loro opera, la loro storia. Grazie alla collaborazione con il “Garage del Tempo”, Club automobilistico di Cecina, verranno esposte  alcune delle realizzazioni di maggior successo commerciale di Bizzarrini e Lampredi. Tra queste la Fiat 125 Special, la Bizzarrini 5300 Strada, la Ferrari 250 GT Pininfarina, la Fiat Dino spider   e la mitica Fiat Abarth 131 “livrea Alitalia”. La mostra dal titolo “Il genio e la macchina, Bizzarrini e Lampredi. Due storie dell’auto italiana”, curata dal diretto artistico della Fondazione Geiger Vittorio Riguzzi, sarà inoltre corredata di materiali originali, informazioni, notizie, disegni, immagini della vita e dell’opera dei due uomini.

Aurelio Lampredi (1917 – 1989 ) inizia la sua attività iniziata con Enzo Ferrari a Maranello fino a quando non ci litiga e passa alla Fiat dedicandosi allo sviluppo ed all’ideazione di motori per le vetture di grande serie prodotte dalla casa torinese in quegli anni. Si può dire che fu uno dei più grandi motoristi che lavorarono alla casa torinese e diede vita a generazioni di motori particolarmente apprezzati per le loro caratteristiche di potenza, robustezza e longevità.  Un valentissimo tecnico che trova nella grande industria altre vie del talento, pure eccelso, e grazie a quella la necessaria disciplina, regolarità, e discrezione che gli permette di progettare auto e motori che sono entrati nella storia, tra cui il celeberrimo motore bialbero, monumento motoristico dell’automobile nostrana.

Giotto Bizzarrini, nato nel 1926, inizia invece la sua carriera come insegnante prima di entrare all’Alfa Romeo nel 1954. E dopo, alla Ferrari, alla Lamborghini, alla Iso, costruendo le vetture che portano il suo nome.  Ha anche eseguito progetti avanzati per la GM come la AMX Sciabola o consulenze di stile e di tecnica per la GM in Europa e USA, per marche di alto livello giapponesi e per grandi stilisti come Pininfarina. Uomo bizzarro come il suo nome, genio dell’intuizione meccanica, realizzatore di decine e decine di progetti, venerato in tutto il mondo come il Leonardo dei motori, connubio eccezionale tra senso estetico nel design e potenza dei propulsori , uomo di punta delle maggiori case automobilistiche italiane ma sempre per breve tempo, e poi imprenditore con un proprio marchio aziendale che chiama “scuderia”, fedele alla passione per le corse.Da sempre “artigiano” delle proprie creazioni, con la capacità di produrre in proprio prototipi e pezzi unici, fuori serie per committenti di ogni parte del mondo.

“Che cosa hanno in comune questi due cittadini di Livorno, oltre alla laurea in ingegneria ed i natali nella città? Forse davvero nulla – spiega il curatore Vittorio Riguzzi – anche se a ben vedere, nella loro straordinaria differenza, rappresentano perfettamente lo spirito della loro città legato al mare e ai viaggi, alla conoscenza di mondi diversi, all’improvvisazione, ad affrontare esperienze diverse, a sapersela cavare in ogni situazione, all’avventura, alla libertà di pensiero e di azione, e per esteso lo spirito creativo italiano. Ma Livorno – aggiunge –  è anche una città toscana. Quella regione dal dolce paesaggio che ha saputo creare prodotti d’ingegno e magnifici artigiani. Ecco cosa lega questi due personaggi. È Livorno, proprio questa città che racchiude sia il più ardito spirito marinaro, sia il più riflessivo e profondo spirito toscano”. Sabato 17 luglio, giorno dell’inaugurazione, alle ore 17 avrà inizio una parata di auto d’epoca lungo la riviera con sosta nella piazza centrale di Cecina e saluto delle autorità, per finire davanti alla sala espositiva in corso Matteotti 47,  alle 19.

Il genio e la macchina, Bizzarrini e Lampredi. Due storie dell’auto italiana” si potrà visitare  con ingresso gratuito dal  17 luglio al 13 settembre 2010 nella Sala delle Esposizioni Fondazione Geiger, Via Matteotti 47 – Cecina (Livorno). Orario di apertura: tutti i giorni dalle 18 alle 23. Informazioni: Fondazione Culturale Hermann Geiger, tel. 0586 – 635011, sito web:  www.fondazionegeiger.it

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