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Nell’arena di Pompei gli scatti dei Pink Floyd

Napoli 20 giugno – Quei quattro giorni di inizio ottobre del 1971 divennero leggenda. I Pink Floyd, forse la band che piu’ di ogni altra ha cambiato l’immaginario sonoro e visivo della musica rock, registrarono negli scavi di Pompei un indimenticabile concerto live. Quell’evento e il suo dietro le quinte sono riproposti in oltre 250 foto nella mostra ‘Pink Floyd. Live at Pompei. The exhibition by Adrian Maben’, aperta dal 21 giugno in anteprima in occasione della Festa della Musica. L’esposizione sara’ ancora visitabile dal 9 all’11 luglio, dopo i due storici concerti che il 7 e l’8 luglio David Gilmour, leader del gruppo, terra’ come solista nell’anfiteatro degli scavi, e poi dal 18 luglio a settembre. Gilmour, in vista delle due date di luglio, ha espresso “l’onore di tornare e vivere nuovi indimenticabili momenti a Pompei, ma questa volta in maniera ancora piu’ speciale perche’ ci sara’ il pubblico presente”. Gia’, perche’ dal 4 al 7 ottobre 1971 gli scavi furono chiusi per consentire ai Pink Floyd di suonare di fronte alle macchine da presa.

Nella mostra scatti di scena ed immagini inedite raccontano quei quattro giorni: foto originali di Jacques Boumandill, il cameraman di allora; il video del film, con le interviste che il regista Adrian Maben realizzo’ negli studi londinesi di Abbey Road mentre David Gilmour, Nick Mason, Roger Waters e Richard Wright erano alle prese con le registrazioni dell’immortale album ‘The Dark Side of the Moon’, ma anche un video che raccoglie tagli di registrazione di chiacchiere in liberta’ della band, le cosiddette ‘Chit Chat with Oysters’. E ancora, filmati di alcuni tra i tanti gruppi attuali ispirati alla mitico formazione. E ad immettere nell’atmosfera di quei giorni la musica della band che accompagna i visitatori lungo i passaggi sotterranei di una sede espositiva unica e suggestiva.

“Con questa rassegna dimostriamo che a Pompei non curiamo solo il restauro ma anche la valorizzazione”, commenta il direttore generale della soprintendenza Massimo Osanna. “A Pompei l’antico si coniuga con la contemporaneita’, la seconda vita della citta’. Dal 1700 in poi, praticamente la seconda vita dell’antica citta’, ha influenzato l’arte in tutte le sue dimensioni. Altri eventi espositivi saranno ospitati in questa location, diventata luogo di mostre itineranti”. Emozionato il regista Adrian Maben per aver riportato “anche se solo con degli scatti” i Pink Floyd nell’Anfiteatro: “Sono felice per una serie di coincidenze fortunate che hanno reso tutto cio’ possibile. Una di queste coincidenze e’ il ritorno di Gilmour proprio nel periodo della mostra”.