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Gioielli dal Petit Palais

VALENZA (AL). Villa Scalcabarozzi, futura sede del Museo del Gioiello, ospita fino al 28 novembre  la mostra “Tesori e gioielli del Petit  Palais” curata da Martine Chazal, ricercatrice al dipartimento di gioielleria al Museée du Petit Palais. L’esposizione presenta, per la prima volta in Italia, oltre 200 opere tra gioielli e disegni preparatori realizzati dai più importanti artigiani orafi francesi tra il 1660 e il 1950 provenienti dalla collezione del museo parigino. 
Inaugurata il 2 ottobre 2010 alla presenza del  Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, la mostra ripercorre la storia dell’oreficeria francese attraverso le creazioni di artisti quali L’Egaré, Pouget, Fontenay, Fouquet, Lalique, Boucheron, Cartier e altri. L’alta gioielleria francese cominciò ad affermarsi a partire dal XVII secolo quando le sue creazioni cominciarono ad essere esportate in Europa. Di quel periodo la mostra  presenta alcune acqueforti di Gilles L’Egaré che raffigurano  gioielli e  preziosi dell’epoca. In alcune stampe del XVIII secolo si possono ammirare le creazioni di Jean Henri Prosper Pouget, autore di un trattato sulle pietre preziose del 1762, i cui gioielli abbellivano i décolleté delle dame di corte. Dopo la Rivoluzione Francese, l’arte orafa visse una nuova fase di rinascita. Particolarmente interessante la sezione della mostra dedicata all’età napoleonica durante la quale l’ estetica dei gioielli era ispirata dal mondo antico sulla scia della campagna d’ Egitto e degli importanti ritrovamenti archeologici etruschi e romani del periodo. Napoleone prediligeva i cammei, ne possedeva di preziosissimi realizzati da abilissimi creatori che producevano anche copie di alta qualità, come testimonia una collana neoclassica esposta. Questa fase positiva per l’alta gioielleria francese culmino’ con il regno di Napoleone III (1852-1870), quando si affermarono grandi creatori quali Fannière, Philippi, Baugrand, Wièse ed in particolare Falize, i cui magnifici disegni sono presenti in mostra. A partire dal 1820 circa arrivarono in Francia grazie all’intensificazione dei commerci ametiste, topazi e acquemarine che cominciarono ad essere utilizzati frequentemente. Con il regno di Carlo X tornò lo sfarzo a corte ma i gioielli venivano realizzati in modo meno prezioso come mostra una parure romantica del 1830, in cui l’oro si associa all’ottone e all’argento dorato. È in questo àmbito che rifulge la figura di Simon Petiteau (1782-1860), gioielliere francese, che ha contraddistinto con la sua creatività la metà del XIX secolo, di cui viene presentato uno splendido bracciale, in oro, diamanti e turchesi. Le sue opere che sposano il gusto del periodo, ravvivate dai colori dello smalto e da piccole gemme, sono costellate di perle, l’uso delle quali rappresenta la sua caratteristica principale. Alla fine dell’Ottocento apparvero sulla scena grandi artisti come Frédéric Boucheron e René Lalique che crearono gioielli con preziosissime pietre incastonate ma anche con decori ed effetti particolari realizzati con perle, lapislazzuli, onici, giade, coralli, turchesi. Durante la seconda metà del XIX secolo si afferma progressivamente uno stile naturalistico che prenderà il nome di “Art Nouveau”. Questa fase è ben illustrata nel percorso espositivo da una spilla di Boucheron disegnata da Loeillard, da alcuni pettini di Lalique e Fouquet, da gioielli di Henri Husson. Nel 1906, l’Esposizione Universale di Milano celebrò le creazioni dei gioiellieri francesi che presentarono opere ispirate alle meraviglie dell’arte del XVIII secolo. La Maison Cartier in questo periodo si avvaleva del grande disegnatore Charles Jacqueau, vero innovatore che iniziò un percorso verso lo stile Art Déco ben prima della Prima Guerra Mondiale. Con l’ “Art Déco” i gioielli vengono concepiti in due dimensioni e irrompe l’uso del colore e  cominciano ad essere prodotti spille per cappelli, per cravatte e gemelli. Questo periodo è descritto nella mostra da ritratti di donne con cappello, dipinte da Comerre e Renoux, fotografie di vetrine dei gioiellieri della Rue de la Paix. I disegni in particolare testimoniano come le vicende storiche influenzino il gusto. Grazie infatti ai disegni preparatori di Jacqueau e della Maison Boucheron è possibile vedere come all’indomani della Prima Guerra Mondiale vi sia un intenso ritorno del colore nelle creazioni che si conclude intorno al 1929 con il ritorno al candore.  A seguito della crisi economica che culmina nel 1929 con il crollo di Wall Street si ebbe invece un ritorno di importanza dell’oro nelle creazioni.

La mostra è organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dal Petit Palais Museo delle Belle Arti della Città di Parigi, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Alessandria, del Comune di Valenza, della Camera di Commercio e della Cassa di Risparmio di Alessandria, in  collaborazione con Palazzo del Governatore, Centro Italiano per le Arti e la Cultura, Associazione Orafa Valenzana, Expo-events e Civita.

 
TESORI E GIOIELLI DEL PETIT PALAIS DI PARIGI
Valenza (AL), Villa Scalcabarozzi (via Mazzini)
Periodo:  2 ottobre 2010 – 28 novembre 2010 
Orari: dal martedì al venerdì: 15.30 / 19; sabato, domenica e festivi: 10/13 – 15/19; lunedì chiuso
Ingresso: € 5,00 intero – € 3,00 ridotto – € 1,50 ridotto speciale scuole 
Catalogo: € 25,00
 
Per informazioni e prenotazioni visite guidate : Tel. 0131.264306; 345.2171888; didattica@startal.it [1]

C.M.

Georges Lepape (1887-1971) “Il ventaglio d’oro”: Ventaglio e bracciali 1920 Gazette du bon ton, Litografia a colori “au pochoir” e oro in rilievo [2]

Georges Lepape (1887-1971) “Il ventaglio d’oro”: Ventaglio e bracciali 1920 Gazette du bon ton, Litografia a colori “au pochoir” e oro in rilievo

René Lalique (1860 - 1945), Pettine nasturzi, 1897-1898 Corno, argento, smalto, 13,9 x 9,2 cm [3]

René Lalique (1860 - 1945), Pettine nasturzi, 1897-1898 Corno, argento, smalto, 13,9 x 9,2 cm

Orologio a cipolla ovale. Parigi. prima metà del XVII secolo, Rame dorato, smalti [4]

Orologio a cipolla ovale. Parigi. prima metà del XVII secolo, Rame dorato, smalti

Georges Fouquet (1862-1957). "Spillone Doppio" 1905-1906. Corno, oro, smalti su maglie, diamanti, perle [5]

Georges Fouquet (1862-1957). "Spillone Doppio" 1905-1906. Corno, oro, smalti su maglie, diamanti, perle

CONTRIBUTI:

Orologio a cipolla ovale

Parigi

prima metà del XVII secolo

Rame dorato, smalti translucidi, oro, vetro, maglie d’argento

6,4 x 3,7 x 2,1 cm

© Iréne Andreani/Petit Palais,

Paris/Roger -Viollet

Georges Fouquet (1862 – 1957)

Spillone doppio

1905-1906

Corno, oro, smalti su maglie, diamanti, perle

15 x 8 cm

© Patrick Pierrain / Petit Palais, Paris,

Paris/Roger -Viollet

 

Georges Lepape (1887-1971)

“Il ventaglio d’oro”: Ventaglio e bracciali

1920

Firmato e datato in basso a destra: Georges Lepape 1920

Gazette du bon ton, 1920

Litografia a colori “au pochoir” e oro in rilievo

16,9 x 14 cm

© Georges Lepape by SIAE 2010