A Pietrasanta Daniele Guidugli e il rapporto con la materia

29 Mag 2014 Stampa

Pietrasanta – Dal 30 maggio al 30 giugno 2014 si svolge la mostra personale di scultura di Daniele Guidugli presso la Galleria Open One di Pietrasanta (Lu). In mostra c’è un nucleo di lavori inediti realizzati dall’artista fra il 2013 ed il 2014 che chiudono la parentesi su un provido ciclo di studi sul corpo umano, sull’anatomia delle singole parti. Un lavoro che nasce dal disegno e si realizza attraverso un intenso rapporto con la materia. Quella pietra che si stacca dalla montagna e comincia a raccontare ai sensi dell’uomo la sua storia. Marmo bianco, marmo nero del Belgio, marmo petit-granite, pietre nobili tutte da ascoltare, chenon permettono errori durante le operazioni di scultura.

Guidugli individua personalmente i pezzi che lo interessano in segheria, e poi li porta con sé nel suo studio di Monsagrati Alto. Segue a mano libera il blocco, le venature, sbozzando lascia emergere naturalmente i contorni di ogni opera. Ma non è la rappresentazione della figura in senso stretto che lo conduce a scolpire, quanto le tensioni del corpo e le sue configurazioni frammentarie. Tensioni, porzioni, torsioni, la modellatura procede delimitando sempre un movimento rarefatto e misterioso. Proprio lì, dove scopriamo un punto di vista particolare su ogni singola scultura, risiede la fascinazione estetica dell’opera di Daniele Guidugli.

Una bellezza che a tratti tocca quasi i confini dell’astratto – tanto è curata la fase di finitura del lavoro, ad escludere ogni tentativo di narrazione. La lucidatura interviene una volta sbozzato il pezzo ed è la fase più importante e delicata in questo processo, quella in grado di far emergere il lavoro, quella che fa restare a bocca aperta. Non a caso anche il critico Ludovico Geirut, nel testo introduttivo al catalogo della mostra lo riconosce appartenere a quel “’troppo esiguo’ numero di giovani artisti che stanno felicemente e finalmente rinnovando la schiera dei creativi operanti nell’area apuo-versiliese.” Info: www.openone.it

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