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Riaperto ai visitatori il Tempio di Venere e Roma

ROMA. Dopo 26 anni l’area archeologica dei Fori si arricchisce di un nuovo itinerario. E’ stato riaperto alle visite  il  Tempio di Venere e Roma risalente al II secolo d.C. L’Edificio , voluto dall’imperatore Adriano che lo dedicò alla Città Eterna e alla dea Venere, madre di Enea suo fondatore, sorge sulla sommità del colle Velia che venne in parte eliminato negli anni Trenta con l’apertura di via dei Fori Imperiali. Il tempio, che offre una vista davvero suggestiva sul Colosseo e sull’area dei Fori, venne inaugurato nel 141 d.C. dal successore di Adriano, l’imperatore Antonino Pio. Fu eretto nel luogo in cui sorgeva in precedenza il vestibolo della Domus Aurea, di cui si mantenne l’orientamento e si riutilizzarono in parte le fondazioni. Il tempio, di forme ellenizzanti, si innalzava al centro del grande basamento artificiale: questo era affiancato sui lati lunghi da un doppio portico di colonne in granito grigio, su cui si aprivano al centro i due propilei, mentre sui lati corti era collegato con delle scalinate alla piazza del Colosseo e al Foro. Le colonne ancor oggi visibili furono rialzate durante i restauri degli anni trenta. Il cuore dell’edificio è costituito da due celle orientate in senso opposto, una per ciascuna divinità, e precedute da un vestibolo. Del peristilio di colonne corinzie non rimane nulla, e della cella verso il Colosseo – quella dedicata a Venere – resta solo l’abside. L’altra abside, invece, fu inglobata nell’ex convento di Santa Francesca Romana. Quanto è giunto sino ad oggi risale, però, in gran parte, al restauro voluto da Massenzio nel 307 d.C. in seguito all’incendio che distrusse tutta la parte centrale del Foro. A questo restauro si devono le celle absidali in laterizio con copertura a volte cassettonate, gli stucchi dei cassettoni (ricopiati anche dal Palladio), le colonne in porfido lungo le pareti e il pavimento in lastre marmoree. L’abbandono dell’edificio e la seguente spoliazione delle strutture hanno inizio nel VII secolo, quando l’imperatore Eraclio concede a papa Onorio (625-638) le tegole di ottone della copertura del tetto per usarle a San Pietro.
 

TEMPIO DI VENERE E ROMA

Roma, Fori Imperiali,  ingresso da via dei Fori Imperiali e da via di San Gregorio, accesso al tempio posto accanto all’Arco di Tito.

Orari di visita : Dalle 8.30 fino a un’ora prima del tramonto. Chiuso 1 gennaio, 25 dicembre.  Biglietti: Intero € 12,00; ridotto € 7.50. Il biglietto consente l’accesso alle aree del Foro romano, del Palatino e del Colosseo. Informazioni: Soprintendenza archeologica di Roma,  telefono : 06 699 0110.

C.M.

 
Veduta del Tempio di Venere e Roma [1]

Veduta del Tempio di Venere e Roma