Francis Bacon a Palazzo Reale

02 Lug 2008 Stampa

MILANO. Palazzo Reale ospiterà fino al 24 agosto la mostra antologica dedicata ad uno dei più importanti pittori del Novecento:Francis Bacon. A distanza di quindici anni dall’ultima mostra dedicata a Bacon in Italia ,viene reso omaggio all’artista che interpretò le inquietudini dell’uomo contemporaneo con una esposizione che illustra in modo completo il suo percorso artistico. Si parte dai primissimi dipinti realizzati negli anni Trenta, che rivelano un Bacon ancora alla ricerca di un linguaggio personale ma già attratto dalla deformazione e dall’ambiguità delle figure riprodotte, fino agli ultimi grandi trittici, in particolare quelli dedicati al compagno John Edwards, nei quali il tormento esistenziale dell’artista sembra intravedere orizzonti di una sofferta serenità. Il progetto scientifico è curato da Rudy Chiappini . Esposte  oltre cento opere quasi tutte inedite per l’Italia, per un totale di ottantadue dipinti ai quali si aggiungono una quindicina di disegni e altrettanti oggetti che fanno parte del materiale d’archivio e sui quali l’artista è intervenuto.  In una stanza di Palazzo Reale è stato  ricostruito con delle foto dell’atelier di Bacon che si trovava  al 7 di Reece Mews, South Kensington, Londra. La mostra si apre con un gruppo di importanti opere su carta di grande rilevanza ritrovate soltanto dopo la morte dell’artista e finora mai presentate in Italia. Questi disegni forniscono nuove decisive indicazioni per la comprensione del percorso creativo di Bacon, ancora poco studiato e che fino ad alcuni anni fa si riteneva prescindesse da qualsiasi forma di studio preparatorio e di bozzetto. La mostra prosegue con i dipinti del primo dopoguerra, quando Bacon si afferma sulla scena internazionale grazie agli Studi di figura (1945-1946), e soprattutto alla serie delle Teste (1949) che nella loro drammaticità preludono a una delle tematiche più celebri e affascinanti dell’artista: quella dedicata ai papi. Bacon considerava il Ritratto di papa Innocenzo X di Velázquez uno dei quadri più importanti della storia ed era ossessionato dalla sua perfezione. In mostra sono esposti alcuni lavori su questo tema, con il quale l’artista si è confrontato almeno una quindicina di volte, realizzando alcuni tra i capolavori assoluti dell’arte moderna, e facendo assurgere l’immagine del papa a metafora della condizione umana, tra disperazione e follia: il più straordinario è Papa I (1951) dalla Art Gallery di Aberdeen. Un’attenzione particolare viene poi posta nel documentare l’attività di Bacon negli anni Cinquanta, rivolta ai ritratti: figure incorporee e spettrali, volti argentei e sfocati, corpi che svaniscono nell’oscurità nero-inchiostro.Nel decennio successivo, i suoi personaggi iniziano ad apparire in uno spazio meglio definito e brillantemente illuminato. Non si tratta più di presenze vaghe e indistinte, ma di figure che possiedono solidità e volume, unitamente a un’accresciuta espressività, come testimoniano i ritratti di cari amici come Henrietta Moraes, Isabel Rawsthorne, dell’amato George Dyer o del grande pittore Lucian Freud, cui Bacon è legato da amicizia e rispetto. Nei grandi trittici degli anni Settanta porta all’esasperazione l’attenzione rivolta al soggetto. Un viaggio nell’interiorità dell’individuo e al tempo stesso nell’attualità di una società sconvolta, scandito dalle figure anonime che urlano nelle loro gabbie, dalla sensualità e dall’erotismo provocatoriamente esibiti, dal senso della morte e dalla voluttuosità vitalistica presenti nei suoi capolavori. Tra i vari esempi in mostra, ricordiamo Tre studi di uomo di spalle dal Kunsthaus di Zurigo e Trittico proveniente dalla National Gallery di Canberra, in Australia.
Sono presi infine in esame gli ultimi anni, quando il carattere furioso e visionario, tipico dei dipinti degli anni Sessanta e Settanta, viene temperato da una concezione meno appassionata ma non meno realistica e lucida. L’opera di Bacon subisce un processo di riduzione all’essenza del racconto, in alcuni casi spinto fino all’estremizzazione, con poche macchie di colore raggrumato in uno sfondo neutro. Le opere provengono dai più importanti Musei e collezioni di tutto il mondo, in particolare da Francia, Belgio, Gran Bretagna, Portogallo, Germania, Austria, Svizzera, Paesi Bassi, Finlandia, Israele, Stati Uniti d’America, Venezuela, Messico, Giappone, Australia e Taiwan.
Una mostra così concepita si presenta come un’occasione unica per avvicinarsi all’opera di Francis Bacon: consente una lettura complessiva del suo percorso artistico sviluppatosi nell’arco di oltre mezzo secolo e rivela, attraverso materiale per lo più inedito, aspetti particolari e assolutamente originali della sua creatività. Catalogo Skira.

BACON

Palazzo reale – Milano,  Piazza del Duomo, 12
5 marzo – 29 giugno 2008
Orari: Tutti i giorni 9.30 – 19.30.Lunedì 14.30 – 19.30.Giovedì 9.30 – 22.30. biglietti: Intero € 9,00,Ridotto € 7,00.

Informazioni: telefono 02 860165.

C.M.

Arte